Pagina:Letturecommediagelli.djvu/184

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nome Dio da un verbo, il quale significa ardere; e glielo posero, come si è detto, per similitudine e metaforicamente. Ritruovonsi dipoi alcuni altri nomi, i quali Dio si ha posti da sè, e gli ha manifestati a gli uomini, o con la bocca sua propia, come quando ei comandando a Mosè, che andasse a dire a Faraone nella legge vecchia, che lasciasse il suo popolo, e dimandandolo Moses, chi egli aveva a dire che lo mandasse, egli rispose Heihec (il che fu interpretato da San Jeronimo colui che è), e quando ei disse nella nuova: io sono la luce del mondo; o veramente per mezzo degli angeli, come fu Jesus. Volendo adunque Dante per ottener sicuramente da Virgilio, ch’egli gli fusse scorta a guidarlo per i luoghi detti di sopra, scongiuralo per la prima sustanza e per il primo ente; e sapendo che Virgilio era stato pagano e gentile, per il che egli non poteva avere avuto di quello altra cognizione, che quella universale che può dare la sapienza umana, lo chiama per questo nome Dio, universale e comune a tutti gli uomini; e per meglio esprimere tal cosa, non l’avendo Virgilio potuto similmente conoscere per mezzo della legge antica, come Creatore dell’universo, nè mediante la nuova, come Salvatore del mondo, egli soggiugne: che tu non conoscesti, cioè non avesti cognizione alcuna particulare di lui, come ebbe il popolo ebreo, o come abbiamo noi altri cristiani. Dopo la quale preghiera e scongiurazione, volendo dimostrare, per ottener maggiormente quello ch’egli desiderava, quanto fosse degna di compassione la causa sua, e quanto egli avesse bisogno di aiuto, ei dice:

Acciocchè io fugga questo male e peggio,

cioè che io scampi, uscendo di questa selva tanto oscura e aspra, da tanti pericoli che soprastanno, e fugga questa estrema rovina (il che sarebbe stato molto peggio) nella quale io incorrerei. E perchè Virgilio si muova più facilmente ad adempiere il suo desiderio, egli approvando il consiglio di esso Virgilio per il meglio, dice ch’ei lo meni per quei luoghi ch’ei diceva. Ma si comincia nel raccontargli (con diverso ordine) da ’l Purgatorio, e non da l’Inferno, come fece Virgilio; il che è fatto da lui, mi penso io, per la gran voglia ch’era di già nata in lui