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Pagina:Letturecommediagelli.djvu/200

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160 LETTURA PRIMA

seguenza la prima di tutte l’altre virtudi. Nientedimanco ei non son però mancati di quegli (se bene egli è così il vero), i quali hanno detto, e ch’essa prudenza non è virtù, e che ella non è necessaria all’uomo; provando ch’ella non sia virtù, con dire che le virtù sono abiti acquistati, e non proprietà naturali, e la prudenza è non solo proprietà naturale dell’uomo, ma di tutti gli animali, di chi più e di chi meno, secondo la perfezione della specie loro. E questo è provato da loro con l’autorità di Aristotile, il quale dice nel sesto della Etica, che le cose le quali appartengono a la prudenza sono naturali, e ch’ei si scorgon molte prudenze particolari negli animali, come racconta il medesimo filosofo nell’ottavo libro della Istoria di quegli; mediante le quali si conosce chiaramente, essa prudenza non essere virtù, ma proprietà naturale, non solo dell’uomo, ma di ciascuno animale. Dopo la qual cosa ei sono ancora similmente sforzatisi di provar ch’ella non sia necessaria al vivere rettamente, dicendo ch’ella fa il medesimo ufficio nelle cose, che fa l’arte; onde così come ei non è necessaria l’arte da poi che le cose son fatte, così non è ancor necessaria la prudenza da poi che l’uomo ha acquistate l’altre virtudi; soggiugnendo oltre a di questo, ch’ei si può ancor vivere rettamente, così per il consiglio d’altri, come per quel della prudenza sua stessa. Per il che concludon finalmente questi tali, che la prudenza non solamente non è1 virtù, ma ch’ella non è ancor necessaria all’uomo. Ai quali rispondono gli scrittori morali, la prudenza essere indubitatamente virtù; conciosia cosa ch’ella sia un abito, il quale fa perfetto colui che lo ha, in quel modo medesimo che fanno tutti gli altri abiti virtuosi; e oltre a di questo non è propietà naturale, perchè le propietà naturali le hanno tutti gli uomini parimente, e la prudenza no. E se Aristotile disse, ch’ella si esercita circa a le cose naturali, egli intese del fine dell’uomo, e di quella felicità, la quale potendo egli acquistare con le forze umane, si può dire ch’ella gli sian naturale. E quelle prudenze dipoi, che

  1. Ediz. non è solamente.