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8 LEZIONI

sciuto è cosa manifesta per l’esperienza, vedendosi, che la palla cadente, fa sopra qualche resistente effetto molto maggiore di quello che averebbe fatto s’ella vi si fosse posata quiescente. Ora se la moltiplicazione del suo momento non altrimenti è infinita, bisognerà che sia terminata. Sia dunque per esempio solamente come di cento libbre, cioè cento volte maggiore di quel ch’ell’era nello stato della quiete. Dividasi coll’imaginazione il tempo della sua caduta in più di cento particelle eguali, e sia, per esempio, diviso in centodieci parti, queste non saranno più istanti, ma tempi quanti, e divisibili. È poi chiaro per la definizione del moto accelerato del Galileo, e pel discorso fatto fin quì da noi, che il grave cadente, anderà producendo in ciascuna delle centodieci particelle di tempo un momento, almeno di una libbra l’uno, e gli anderà conservando in se stesso, ed accumolando l’un sopra l’altro.

Il grave dunque, che mentre stava fermo aveva momento d’una libbra, dopo la caduta corrispondente alla seconda particella del tempo diviso, averà momento almeno triplicato di qualche aveva quiescente: nel fine poi del centesimo tempo avrà forza almeno centuplicata di quella che aveva nello stato della quiete, cioè forza almeno di cento libbre. Ma nel fine della centodecima, ed ultima particella di tutto il tempo diviso, cioè nel punto della percossa, bisognerà che abbia forza maggiore che di cento libbre. Col medesimo progresso s’inferirebbe aver forza maggiore di mille, e d’un milione. Provandosi dunque che un grave cadente ha forza maggiore di qualunque forza finita, par che seguiti ch’e’ si possa dire aver egli forza infinita.

Ma le obbiezzioni son più gagliarde che prima; poiche se la forza delle percosse fosse infinita, doverebbe ogni percossa benche piccola, fare effetto infinito; ma noi vediamo che qualunque percossa benche grande, fa effetto terminato, ed anco spesse volte insensibile; come chi battesse sopra l’incudine col martello, che fa egli più di quello che farebbe se ve lo tenesse fermo?

A questo si può risponder così. Allora seguirebbe l’effetto infinito ad ogni benche piccola percossa, quando la percossa


fosse