Pagina:Lezioni di analisi matematica.pdf/327

Da Wikisource.

gli integrali definiti e le funzioni additive, ecc. 311

Infatti è in tal caso compreso tra e ; ciò vale , ove è un conveniente prunto sull'intervallo . perciò, se tendono ad , allora tende ad .


§ 95. — Illustrazioni varie.

Abbiamo riconosciuto che la funzione additiva , che ha la derivata continua , coincide con. Questo teorema si può illustrare in molti modi:

) Se p. es. , l'area del rettangoloide definito dall'asse delle , dalla curva e dalle rette è evidentemente funzione additiva dell'intervallo (almeno se l'area si considera positiva se e negativa se ). Tale rettangolide è contenuto nel rettangolo che ha per base l'intervallo dell'asse delle e per altezza il massimo valore di in tale intervallo, e contiene il rettangolo di ugual base, avente per altezza il minimo valore di . Perciò è compreso tra e , ed ha quindi per derivata. Esso vale pertanto . Questo ragionamento è, in altre parole, la ripetizione di considerazioni svolte da noi altrove (pag. 165).

) Se indica la velocitò che un punto mobile su una retta ha all'istante , e indica lo spazio percorso da , o anche la distaza , che ha all'istante da un'origine fissa , si riconosce immediatamente che e che quindi (spazio percorso dall'stante all'istante ) è la funzione additiva, che ha per derivata, e perciò vale precisamente l'integrale definito da esteso all'intervallo . Basta osservare che lo spazio percorso gode delle due seguenti proprietà:

1) Se è un intervallo di tempo, somma di due intervallini , lo spazio percorso in è uguale alla somma degli spazi percorsi in e in ; cioè òo spazio percorso è funzione additiva degli intervalli di tempo.

2) Lo spazio percorso da nell'intervallo di tempo è compreso tra gli spazi, che sarebbero percorsi