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Pagina:Libro di sentenze, a cura di Giuseppe Manuzzi, Firenze, Tipografia del Vocabolario, 1863.djvu/74

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Per malizia debba1 essere auto lo senno ch’è fuor della ragione.

La sconoscenza di non conoscere gli benificii di Dio fanno crudele Iddio verso di lui.

Lo re matto nella sedia è come la femina nello specchio.

inutilmente regna chi nasce re e noi merita.

La discrezione pone ordine ad ogni virtù.

Non so che graziosa cosa più possa adivenire negli costumi degli uomini che la vergogna, la quale di vero è ornamento d’ogni età.

Lo dolore è medicina dello dolore.

Togli la mala volontà, e non peccarai.2

Considerate gli dolori di Cristo, e più lievemente portarete gli vostri.

Chi teme Iddio, tutte le cose temono lui; e chi non teme Iddio, teme tutte le cose.

La vergogna è messaggio di buona speranza.

santo girolamo cardinale.


Non vidi anco niuno uomo piatoso di mala morte morire.

La vera gentilezza è la carità delle virtù.

Chi s'inebria, si è morto e seppellito.

Niuna cosa è più quieta e più pura, che ’l cuore dove Iddio abita.

Con ciò sia cosa che tutte le cose invecchiano nell’uomo, l'avarizia sempre ringiovanisce.

La conoscenza de’ buoni è di non odiare le persone, ma le loro colpe.

Amistà è virtù, e non è già mercatanzia.

Sozza cosa è all’onesto e al grande uomo in sua

compagnia trovare uno iscostumato.

  1. Il T.P. de'.
  2. Vedi la nota 6 a pag. 37.