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INTRODUZIONE
La prima menzione dei Liguri si trova in Esiodo, il quale visse probabilmente nell’VIII secolo innanzi l’era cristiana[1]. Pochi cenni di poi son forniti su questo popolo da alcuni scrittori greci del V secolo.
Ecateo di Mileto ricorda Monaco e Marsiglia come situate in Liguria, e cita una tribù ligure nei pressi di Narbona, ove più tardi, nel VI secolo della nostra era, fu segnalata una località denominata Liguria[2].
Eschilo pone in bocca di Prometeo, il quale insegna ad Ercole la via che conduce alle Esperidi, le parole seguenti[3]: « Tu incontrerai l’intrepida oste dei Liguri, e tu valoroso vedrai quanto sieno abili nel combattere. Farà la sorte che in questo punto vengano a mancarti gli strali, nè potrai raccogliere sassi perchè ivi il suolo è molle. Ma Zeus avrà pietà di te e coprirà il terreno di ciottoli come grandine, cosicchè per mezzo di tali armi disperderai facilmente il nemico »[4]
- ↑ Questa menzione non ci è nota che per essere compresa in un frammento citato da Strabone.
- ↑ In Fragmenta Historicorum Graecorum etc., curantibus C. et Th. Müllero. Parisiis, edit. A. F. Didot, 1853, vol. I, pag. 2.
- ↑ Strabonis geographica graece cum versione reficta accedit index variantis lectionis etc., curantibus C. Müllero et F. Dürnero. Parisiis, edit. A. F. Didot, 1853, pag. 151, 152.
- ↑ In questa leggenda i più autorevoli commentatori ravvisano il ricordo delle gesta compiute nella regione ligure da colonizzatori e trafficanti fenici, simboleggiati da Ercole, che i Greci trassero dalla mitologia siriana, ov’era conosciuta sotto il nome di Melkart, per introdurlo nella propria. In tale