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che accenna all’affinità loro coi pezzi omologhi dello scheletro umano e non pregiudica nulla circa la loro definitiva determinazione.



II. — GIACIMENTI QUATERNARI


Delle caverne ossifere in generale.


Siccome i depositi quaternari da esaminarsi in ordine alla preistoria ligustica sono precipuamente contenuti nelle caverne ossifere, credo opportuno premettere alcune considerazioni generali intorno a queste, prima di passare alla descrizione dei giacimenti singoli.

In molti paesi montuosi, massime ove il terreno è calcare, abbondano cavità naturali più o meno estese, dovute a svariati fenomeni geologici. L’azione chimica e meccanica prodotta da correnti acquee circolanti nelle fenditure delle rocce, gli spostamenti di strati per effetto delle forze orogeniche, il lento lavorìo delle onde marine lungo i litorali, od anche, successivamente, parecchie di queste cause, prescindendo da altre che si verificarono per eccezione, diedero origine a siffatte cavità che noi denominiamo indifferentemente grotte o caverne.

Nella regione Ligure, e specialmente lungo la Riviera di Ponente, se ne trovano molte, massime entro calcari dolomitici mediotriassici, nei giurassici e nei miocenici. Nella pluralità dei casi, la formazione loro avvenne in tempi che dal punto di vista geologico possono dirsi recenti, cioè non prima del periodo pliocenico.

Si danno caverne così estese, che l’esploratore ne segue per miglia e miglia i tenebrosi recessi senza trovarne il fondo, caverne che presentano in piccole proporzioni pae-