Pagina:Liguria preistorica.djvu/31

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rifiuto dei periodi meno antichi, dai prodotti costantemente rozzi dell'industria primitiva?

Secondo H. Fischer, le difficoltà da superarsi per conseguire un manufatto finamente scheggiato son ben maggiori di quelle che si oppongono alla fabbricazione di un utensile colla levigatura. Egli però, istituendo il confronto fra oggetti lavorati nelle due maniere con straordinaria finezza, pertinenti nell'un caso e nell'altro all'era neolitica , negava ogni valore cronologico alla divisione precitata, Dal canto mio, osservo che in certe azze assai rozze, rinvenute tra gli Apennini liguri, l’opera della levigatura si riduce all’affilatura del taglio che richiedeva destrezza, intelligenza e tempo minore di quanto fossero necessari per la fabbricazione di qualsiasi arnese scheggiato.

Tuttavolta, fa d’uopo convenire che non solo fra noi, ma in tutti i paesi, il criterio suesposto ha fatto in pratica buona prova per distinguere l'età della pietra in due periodi, che in altre parole si è sempre verificata la pertinenza dei manufatti levigati ai tempi più recenti della detta età ed anche all’era dei metalli. Ben s’intende, innanzi tutto, come l' accennata divisione valga soltanto ad esprimere i gradi successivi di svolgimento pei quali passarono gran parte dei popoli europei (probabilmente non tutti) prima di giungere alla condizione presente, e sia subordinata a circostanze locali ; perciocché uno di questi periodi potè durar meno in tal territorio che in tal altro, o anche mancare affatto. Chi può dubitare che la Germania e la Scandinavia fossero appena giunte all’età del bronzo, quando l’Italia e la Grecia, già in possesso del ferro, godevano di una civiltà relativa ?

Io poi ritengo, che nella nostra stessa Liguria certe tribù montane, che vivevano segregate da ogni altro popolo, conservassero i barbari costumi propri all’età litica fino a tempi storici non remoti.

A.IsselLiguria preistorica.