Pagina:Liguria preistorica.djvu/387

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Aggiungerò che lo scheletro, notevole per le sue esigue proporzioni, è adulto e probabilmente di sesso femmineo. Il suo cranio, assai piccolo, dolicocefalo e allargato posteriormente, misura 169 mm. nel diametro antero-posteriore, 115 nel bitemporale, 485 nella circonferenza massima. La sua faccia è meno larga che negli altri individui della stessa provenienza. Le mascelle portano tutti i loro denti che sono sani; la mandibola inferiore offre, tra il corpo e il ramo ascendente, un angolo molto aperto; l'apofisi coronoide è breve ed acuta.

Tombe scoperte posteriormente. — Descriverò per sommi capi le tombe scoperte da me nel 1876, distinguendo ciascuna di esse con un numero progressivo, che corrisponde all’ordine del ritrovamento.

N.° 1. Quella che ho contrassegnata col numero 1 era collocata nella parte media della caverna, ove è più bassa e ristretta, di contro all'apertura maggiore, a circa 3 m. di distanza dalla medesima. Essa trovavasi sotto il secondo strato del deposito archeologico, ad 80 cm. di profondità, ed era limitata, come quasi tutte le altre, da lastroni di pietra greggia, disposti in guisa da formare una specie d’incassatura. Lo scheletro cui dava ricetto era di adulto e, per quanto credo, di sesso maschile. Il suo cranio, quantunque schiacciato dal peso di un grosso lastrone di pietra, si raccolse quasi intiero, cioè mancante solo di una parte della regione occipitale; si salvarono poi le scapole, le clavicole, un omero, un radio e un’ulna, le articolazioni del secondo omero, le rotule, il calcaneo e l’astragalo di ciascun piede ed alcune ossa minori delle mani e dei piedi. Si estrassero inoltre pochi pezzi della colonna vertebrale, alcune coste e scarsi frammenti del bacino. Tutte queste ossa sono assai alterate dal tempo e dall'umidità e si sbriciolano sotto la minima pressione. Alcune, massime il cranio, sembrano aver sofferto l’azione del fuoco.