Pagina:Liguria preistorica.djvu/438

Da Wikisource.

— 432 —

signor Rossi mise allo scoperto una tomba conforme a quelle già descritte, la quale conteneva uno scheletro di adulto insieme agli oggetti seguenti:

a) Un coltellino siliceo.
b) Una piastrella d’osso.
c) Un pendaglio tratto dalla porzione apicale di una valva di Pinna, forata nella parte più larga.
d) Un frammento di grosso Pectunculus.

In complesso gli scheletri umani integri estratti dall’ossario sono almeno in numero di 20; mentre le ossa isolate, fra le quali alcuni teschi, rappresentano, secondo un computo approssimativo, altri 10 individui.

Caverna di Galuzzo.


Questa, detta in vernacolo Tana di Galuzzo (o di Galluzzo), si apre a circa un chilometro dalla stazione di Borgio Verezzi, verso levante, presso una fornace da calce. La sua apertura, larga 26 m. e bassa, si trova a pochi metri d altitudine sul livello del mare e a circa 120 m. di distanza dal battente di esso. L’apertura stessa è acclusa nella cinta di un orto, in mezzo al quale sorge la villetta del dottor Bracale.

La caverna consiste in una cavità principale, che misura m. 37.50 nella maggior dimensione, da S.E. a N.O., e 11 di larghezza media, da N.E. a S.O., con due propaggini principali, collocate nel senso della larghezza, l'una maggiore all’estremità S. E., l’altra minore all’estremità opposta. Un muro a secco, nella parte media, provvisto di un’apertura a mo’ di porta, divide la cavità nel senso della larghezza in due parti disuguali, l'una anteriore piuttosto ampia, l’altra posteriore meno estesa. A questa appartengono le due propaggini anzidette.

La volta della caverna presenta qualche stalattite soltanto nelle parti più profonde, nel rimanente mostra a