Pagina:Lippi - Fu il fuoco, o l'acqua che sotterrò Pompei ed Ercolano, Napoli, Sangiacomo, 1816.djvu/26

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grande alluvione sopra Pompei allagandola, e cuoprendola come sopra.

La mia conclusione, quindi, è, che Pompei fu sotterrata dalle acque, che vi strascinarono sopra uno strato di lapillo, dal quale la vediamo oggi coperta, e non già da una pioggia di ceneri volcaniche, lanciate per aria dal Vesuvio. Conseguentemente Pompei costituisce oggi una montagna di alluvione volcanica, che contiene in sé seppellita questa celebre città, che si è già incominciata a disotterrare.

Invito i geologi, ma non gli storici, di confutarmi. Chi volesse con testi dì autori farmi delle opposizioni, cadrebbe nella petizione del principio, e pretenderebbe provare la storia per la storia, ma la storia è, per l’appunto quella, ch’io combatto.

Incomincio adesso a sospettare, che neppure, forse, il famoso Ercolano fu distrutto dalla vantata pioggia di ceneri del 79, ma da qualche alluvione, che vi strascinò sopra delle materie precedentemente eruttate dal Vesuvio. Andrò presto ad esaminarlo, e vi comunicherò indi la mia opinione1.


  1. Avrei potuto arricchire la presente lettera con altri fatti, da me osservati negli scavamenti, eseguiti nel 1813, e 1814 in Pompei; ma ho creduto dover trasmettere fedelmente alla posterità le particolarità della mia scoperta a norma dell’epoche, e dell’ordine, con cui sono state osservate. Nelle note da me apposte al rapporto del sig. Macrì, sarà un tal supplemento di fatti riferito, ed ulteriormente sviluppata, e consolidata la mia opinione