Pagina:Lippi - Fu il fuoco, o l'acqua che sotterrò Pompei ed Ercolano, Napoli, Sangiacomo, 1816.djvu/7

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I.


LETTERA PRIMA

Di C. Lippi

al signor consigliere Werner

Professore delle scienze delle miniere nell’Accademia
di Freyberg in Sassonia.


Sul sotterramento di Pompei per via umida; ossia
per effetto di reiterate, e consecutive alluvioni,
cagionate da dirotte piogge, e non già dalla caduta
delle ceneri volcaniche, lanciate in aria dal Vesuvio nell'eruzione dell'anno 79 dell'Era Cristiana,
primo dell'Imperatore Tito, siccome da
XVII secoli unanimemente pretende la storia.


Napoli li 15 ottobre 1810



Per carità, dispensatemi di fare l’analisi delle cose degli antiquari, e degli storici.

Mi chiedete acciò vi scriva qualche cosa intorno ai volcani; all’ultima eruzione del Vesuvio; alle materie volcaniche che sotterrarono Pompei ed Ercolano; ed alle tante cose meravigliose da voi lette relativamente a queste due celebri città, quistioni che giornalmente i forestieri propongono ai loro amici in Napoli.