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terzo cantare 99

26.
Fu del Garani ascritto successore
Puccio Lamoni1, anch’ei grande ingegnere,
Bravissimo guerrier, saggio dottore,
Cortigiano, mercante, e taverniere.
Dicon ch’ei nacque al tempo delle more,
Perch’egli è di pel bruno e membra nere;
Or qua di Cartagena eletto duce2,
Il fior de’ mammagnuccoli3 conduce.
27.
L’armata avea tra gli altri un cappellano
Dottor, ma il suo saper fu buccia buccia;
Perocch’egli studiò col fiasco in mano,
Ed era più buffon d’una bertuccia.
Faceva da pittore, da Tiziano;
Ma quanto fece mai, n’andava a gruccia4:
Ebbe una chiesa, e quivi a bisca aperta
Si giuocò fino i soldi dell’offerta.
28.
Franconio si domanda Ingannavini:
E fu pregato, come il più valente,
Perch’egli sapea leggere i Latini,
A far quattro parole a quella gente.
Egli5, che aveva in casa il Coltellini
Già fatta una lezione e salla a mente,
Subito accetta, e siede in alto solio,
Senza mettervi su nè sal nè olio6.

  1. St. 26. Puccio Lamoni. Paolo Minucci, il comentatore del Malmantile Racquistato. (Nota transclusa da pagina 162)
  2. Duce di Cartagena. Espertissimo giocator di carte. (Nota transclusa da pagina 163)
  3. Mammagnuccoli. Così chiamavansi una società di giocatori. (Nota transclusa da pagina 163)
  4. St. 27. Andare a gruccia. Essere stroppiato. Offerta dicesi quel tanto che danno alla chiesa in certe occasioni certe pie confraternite. (Nota transclusa da pagina 163)
  5. St. 28. Egli che aveva già fatta una lezione in casa Coltellini ecc. (Nota transclusa da pagina 163)
  6. Senza mettervi ecc. Subitamente, come chi per mangiar presto una vivanda, non la condisse. (Nota transclusa da pagina 163)