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166 malmantile racquistato

11.
Ed a far ch’ei si pigli quella stracca
Senza cagion, gli par ch’ell’abbia il torto;
Perchè dalla profonda sua baracca
A Malmantil non è la via dell’orto.
Corpo!... (dic’ella, ed al celon1 l’attacca)
A venire insin qui tu sarai morto!
Ma senti, il mio Pluton, non t’adirare,
Chè venir non t’ho fatto sine quare;
12.
Ma perchè tu mi voglia far piacere
Di darmi Baconero e Gambastorta,
Perch’io mi vo’ dell’opra lor valere
In cosa che mi preme e che m’importa.
Plutone allor quei due fa rimanere,
E la strada si piglia della porta
Seguìto da’ suoi sudditi, che tutti
Posson fondar la Compagnia de’ Brutti2.
13.
Lascian Plutone e corron dalla druda
I due spirti, aspettando il suo decreto:
Ed ella allor, che fa da Cecco Suda3
Per far sì che Baldon dia volta a dreto,
Ed anche, se si può, ch’ei vada a Buda4,
Gli prega che le dian qualche segreto,
Di far, senz’altre guerre ovver contese,
Che quelle genti sfrattino il paese.

  1. St. 11. Celone (cielo), È una specie di panno e coperta da letto. (Nota transclusa da pagina 230)
  2. St. 12. De' Brutti. Fu in Firenze una compagnia o accademia così chiamata. (Nota transclusa da pagina 230)
  3. St. 13. Cecco Suda.(sudare) Che s’affanna, s’affatica. (Nota transclusa da pagina 230)
  4. A Buda. Vada per non più tornare, muoia; dal fatto dei molti Cristiani che morirono nella guerra fra i Turchi e Lodovico re d’Ungheria, circa il 1626. (Nota transclusa da pagina 230)