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168 malmantile racquistato

17.
Non ti do contro, rispond’ella, a questo,
Ed ho gusto che voi vi conoschiate1.
Orsù, dice il demonio, scrivi presto
Due parole in tal genere aggiustate.
Sì, dic’ella; ma vedi, io mi protesto,
Ch’io non portai mai lettere2 o imbasciate.
Scrivi soggiunge quei; chè, quanto al porta,
Eccomi lesto qui con Gambastorta.
18.
E per dare al negozio più colore,
In forma voglio ir io d’una comare
Della sua Geva, detta Mona Fiore,
Confidente del duca in ogni affare.
Gambastorta verrà da servitore,
Che mostri di venirmi a accompagnare;
E già per questo ho fatte far di cera
Due palle, una ch’è bianca, e l’altra nera.
19.
Quand’un tien questa nera in una branca,
Di subito d’un uom prende figura;
E s’ei vi chiude quell’altra ch’è bianca,
In femmina si muta e trasfigura.
Sicchè riguarda ben s’altro ci manca,
E distendi mai più3 questa scrittura;
Chè ’l mio compagno ed io qua per viaggio
Ci muterem l’effigie e il personaggio.

  1. St. 17. Vi conoschiate per quegli asini e e buoi che siete. (Nota transclusa da pagina 230)
  2. Non porto lettere ecc. Dire a una donna che porta lettere e ambasciate, è quanto dirle ruffiana. (Nota transclusa da pagina 231)
  3. St. 19. Mai più. Una volta, finalmente. (Nota transclusa da pagina 231)