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194 malmantile racquistato

2.
Di chi credi, lettor, tu qui ch’io tratti?
Tratto di Martinazza, iniqua strega,
C’ha più peccati che non è de’ fatti1,
E pel demonio ogni ben far rinnega.
Di darsi a lui già seco ha fatto i patti,
Acciò ne’ suoi bagordi la protega;
Ma state pur, perchè tardi o per tempo
Lo sconterà: da ultimo è buon tempo2.
3.
Non si pensi d’averne a uscir netta:
S’intrighi pur col diavol, ch’io le dico,
Se forse aver da lui gran cose aspetta,
Che nulla dar le può; ch’egli è mendico:
E quand’ei possa, non se lo prometta;
Perch’ei, che sempre fu nostro nimico,
Nè può di ben verun vederci ricchi,
Una fune daralle che la ’mpicchi.
4.
Orsù tiriamo innanzi, ch’io ho finito,
Perch’a questi discorsi le persone
Non mi dicesser: questo scimunito
Vuol farci qualche predica o sermone.
Attenti dunque. Già v’avete udito
L’incanto, ch’ella fece a petizione
Di quei del luogo, ch’ebbero concetto
Scacciarne il duca; ma svanì l’effetto.

  1. St. 2. Che non è de’ fatti. Più di quanti ne siano mai stati commessi. (Nota transclusa da pagina 274)
  2. Da ultimo buon tempo. Non sempre anderà a un modo. Post nubila Phœbus. (Nota transclusa da pagina 274)