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sesto cantare 225

95.
E disse: io dico, che direi, o sire,
Poichè da te ch’io dica mi vien detto;
Ma dir non oso, ch’io non ho che dire,
Se non dir quanto qui quest’altro ha detto;
Perch’ei l’ha detto con sì terso dire,
Ch’io sto per dir che mai s’udì tal detto:
Però dico ch’a dir non mi dà il cuore,
E lascio dire a un altro dicitore.
96.
Anch’io l’ho detto che tu sei un buffone,
Risponde il re; e intanto Libicocco
Tagliare ad Arno l’argine propone,
Acciò nel campo l’acqua abbia lo sbocco.
E come vuoi, risponde allor Plutone,
Mandar Arno all’insù, viso di sciocco?
E poi dal fiume d’Arno a Malmantile
V’è un ghiandellino. Dica Baciapile.
97.
Questo, che fa il baséo, ma è tristo e accorto,
E perch’egli è auditor d’ipocrisia,
Veste cilizio, e con un viso smorto
Canta sempre laldotti1 per la via,
Risponde a occhi bassi e collo torto:
Fate motto di là in cancelleria.
E qui va in mezzo, bacia terra, e in fine
Tornando al luogo, piovon discipline.

  1. St. 97. Laldotti. Laudotti, brevi lalde, laudi. (Nota transclusa da pagina 284)