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note al settimo cantare 283


St. 66. A ricisa. Difilato. — Cotanto fatta. Tanto grossa e lunga. Così diciamo accompagnando il detto col gesto.

St. 68. Peverada. Brodo. Leccabrode, Porco. — Santinfizza Gabbadei, Ipocrita. — Che nella roba altrui poni cinque (dita), e ritiri la mano con sei (cose); le 5 dita e la cosa rubata che fan 6.

St. 69. La gatta di masino fingeva d’esser morta. — Se il monello. Sottintendi guardate se ecc.

St. 70. A me. Secondo me.

St. 72. Bel sennino. Bella donna, savia e pulita. — Sciorre aghetti. A volere sciogliere co’ denti un nodo in un cordoncino che abbia o no il puntale di metallo si atteggia la bocca in un certo modo, che essa pare molto stretta.

St. 73. Mozzina. Astuta.

St. 76. Menar di spadone a due mani s’intende bene quel che significhi: detto a due gambe, vale fuggire. — Che la duri tu a camminare! — Dice il Minucci che Giambracone fu un tale che andava sempre dicendo: Che la duri!Sassello è una specie di tordo che si crede più astuto degli altri; e però appena scoperto col frugnolo, si dice: Dàgli colla ramata, chè è sassello e scappa presto.