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note all'ottavo cantare 323

paga segni trenta a quello che nel giuoco piglia l’ultima carta: e questo che piglia l’ultima carta (che si dice far l’ultima) guadagna a ciascuno di quelli che hanno giuocato, dieci segni. Colui che non giuoca, guadagna ancor egli de’ morti, cioè segna ancor lui il valore della carta a colui al quale è ammazzata detta carta. Se questo primo giuoca, il secondo ha la facultà di non giuocare, pagando 40 segni: se il secondo giuoca, il terzo ha detta facultà pagando 50 segni; se il terzo giuoca, passa la facultà nel quarto, che paga 60 segni come sopra. Ma se il giuoco è solamente in tre persone: non ci è questa facultà di non giuocare. Mescolate che sono le carte, quello de’ giuocatori, che è a mano sinistra di quello che ha mescolato, n’alza una parte: e se ve n’è nel fondo di quella parte del mazzo, che gli resta in mano, una delle carte nobili o un Tarocco dal 21 al 27 inclusive, la piglia, e seguita a pigliarle fino a che non vi trova una carta ignobile. Quello che ha mescolato le carte, dopo averne date a ciascuno, ed a sè stesso dieci la prima girata e undici la seconda, e scoperta a tutti l’ultima carta, la scuopre anche a sè medesimo, e poi guarda quella che segue: e la piglia, se sarà carta nobile o Tarocco dal 21 al 27, e seguita a pigliarne come sopra: e questo si dice rubare. E queste carte, che si rubano e si scuoprono, sendo nobili, guadagnano a colui a chi si scuoprono, o che le ruba,