38. Chi della pelle ha punto punto cura,
Cioè che non vorrebbe essere ucciso,
Sempre le sciarre1 di fuggir proccura,
E se mai v’entra, ha caro esser diviso.
E bench’ei mostri non aver paura,
Se in quel cimento lo guardate in viso.
Lisciato le vedrete d’un belletto2
Composto di giuncate e di brodetto. 39. Sien due gran bravi, sien due masnadieri,
Se mai vengono a quel tirarla fuore,
Credete che e’ lo fan malvolentieri,
Perocch’a tutti viene il batticuore;
E ch’e’ la passerebbon di leggieri
Se lo potesser far con loro onore,
Attenendosi a quella opinïone,
Di veder quanto viver sa un poltrone. 40. E questi che badavansi a zombare
In Malmantil, s’accorsero ben presto
Che quel non è mestier da abborracciare;
Però si contentaron dell’onesto.
Già i tagli alcuno impiastra colle chiare,
Altri rimette braccia e gambe in sesto.
Altri da capo a piedi si son unti
E chi si fa sul ceffo dar de’ punti.
↑St. 38. Sciarre, Risse, tafferugli. (Nota transclusa da pagina 398)
↑Un bellettoecc Un colore fra bianco e giallo. (Nota transclusa da pagina 399)