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382 malmantile racquistato

compagnia di Genovesi in Firenze che, la sera del Giovedì Santo, s’andava processionalmente disciplinando a sangue. — Al rezzo. All’ombra eterna.

St. 53. A penna ecc. Per l’appunto. — Un berrettaio o cappellaio, che feltri cappelli, dimena assai le mani, per esser l’acqua bollente. — A raccolta. Quando la campana suona a raccolta, suona a lungo. — Forbice. Detto che esprime ostinazione: e dicono che venga da una tal moglie che, offesa di non aver ottenuto dal marito che le comprasse un paio di forbici, ad ogni domanda gli rispondeva: forbice; nè a farla chetare valsero minacce e percosse: finchè impazientito l’uomo la gettò in un pozzo. Ed ella gridò forbice finchè, ebbe fiato; e questo mancatole, colle dita accennava forbice. — Quella bella. Sempre la medesima.

St. 54. Petacciuola. Piantaggine. — Mastro Grillo è il soggetto di una favola in cui si narrano le sue prodezze nell’arte medica e in quella dell’indovinare.

St. 56. Filar grosso. Fingere d’esser goffo e balordo. — Bellosguardo. Poggio vicinissimo a Firenze, ove sono molte ville da cui si guarda intorno molto paese. — Cavollo ecc. Gli finì tutto il pane che aveva in casa.