Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/99

Da Wikisource.

secondo cantare 55

17.
Allor vedesti partorire il letto
Un tenero e vezzoso lettuccino;
Di qua l’armadio fece uno stipetto;
La seggiola di là un seggiolino;
La tavola figliò un bel buffetto1;
La cassa un vago e piccol cassettino;
E il destro2 un canteretto mandò fuore,
Che una bocchina avea tutta sapore.
18.
Il cuoco anch’egli poi non fu minchione;
Perchè, bucar sentitosi in un fianco,
Si vedde prima uscirne uno stidione;
Di poi un guatterin in grembiul bianco,
Che in far vivande saporite e buone
Fu subito squisito e molto franco:
E in quel che ’l padre stette sopr’a parto,
Cucinò in corte a lui, al terzo e al quarto.
19.
La duchessa, che ’l cuore avea inghiottito,
Cotto ch’ei fu con ogni circostanza,
Anch’ella con gran gusto del marito
Stampò due bamboccioni d’importanza:
Grazie e bellezze aveano in infinito,
E così grande e tanta somiglianza,
Tanto eran fatti uguali ed a capello,
Che non si distinguea questo da quello.

  1. St. 17. Buffetto. Tavolinuccio. (Nota transclusa da pagina 123)
  2. Destro. Il comodo, il cesso. (Nota transclusa da pagina 123)