LA GABBIA
Ben salda era di grétole e di staggi la gabbia, a primavera, se di fuori benigno sole offriva a’ bei canori pennuti la dolcezza di suoi raggi; ma poi che nostalgia di viaggi tenne i cari a Leonardo cantori, fuggiron via pei cieli ampî e sonori desiosi dei più limpidi maggi. Or fatta muta de’ suoi canti onde era superba, come di sue corde, lira, la gabbia triste e pur fidente sta: come l’anima mia che più non spera e continuamente si martira in un desio di giocondità.