Pagina:Liriche di Sergio Corazzini, Napoli, Ricciardi, 1935.djvu/29

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II.


Io, vedi, soffro molto,
e più soffro e più sento
che soffrirei; se ascolto

il mio vanggiamento
continuo, senza tregua,
senza un breve momento

di pace, e se dilegua
poi non so come, pare
che l’anima lo segua

oltre il cielo, oltre il mare.


III.


Io porto tanto amore
a una crocetta d’oro
che s’apre, sul mio cuore.

È un tenue lavoro,
non è un ricordo, no;
come l’ebbi, l’ignoro.