Pagina:Liriche di Sergio Corazzini, Napoli, Ricciardi, 1935.djvu/82

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SONETTO DELLA DESOLAZIONE



Anima, come oggi nessuno arriva,
non tendere le pallide tue mani
a i cieli, troppo noi siamo lontani
e troppo melanconica è la riva.

Dici: domani... Oh, non sperar domani
più! La speranza è nel tuo cuore viva
così che l’abbandono la ravviva
con i suoi tristi addii quotidiani?!

Ben ora è che di tutto si disperi
e che il rosario dei futuri giorni
ci conduca al più puro dei misteri

in queste solitudini malate,
vedove di partenze e di ritorni,
simili a stazioni abbandonate.