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cole proprietà. Le vaste possessioni che i ricchi proprietarii mal potevano sorvegliare, furono cedute in affitto, con grave danno della classe agricola, costretta a sopportare il doppio peso del proprietario e del fittabile.

I prati del Lodigiano van rinomati per la quantità e qualità del fieno; laonde vi si allevano numerosissime mandre, e se ne ritrae quel latte dolce e sostanzioso che si adopera per fabbricare il miglior burro ed il miglior formaggio del mondo. Oltre questi principalissimi prodotti, il territorio lodigiano dà pure molto frumento, grano turco, riso, vino, frutta, erbaggi, lino e bozzoli; epperò è de’ più ricchi d’Italia, e de’ più popolosi.

Il circondario di Lodi (presso a poco l’antico territorio) conta circa 173,000 abitanti, popolazione maggiore di quella di sei provincie italiane, che ripartita per superficie dà 200 abitanti per chilometro quadrato, con una densità maggiore di quella che si riscontra nel Belgio. Ha 160 chilometri di strade provinciali, 1141 di comunali; è percorso dai fiumi demaniali arginati Adda, Po e Lambro, con propri consorzi o comprensori. È territorio idrograficamente ed economicamente distinto dal Milanese per la irrigazione col canale Muzza, che vi serve esclusivamente con 73 roggie principali1, e col Lambro, le quali acque vi determinano una speciale agricoltura. Il reddito pei terreni supera quello di 38 provincie; il reddito complessivo erariale quello di 25. Il circondario è sede di quattro agenzie di tasse, di quattro ricevitorie di registro, di otto preture, e d’un magazzino di privative; comprende cinque borgate da sei a 14,000 abitanti, e 115 comuni, e possiede un ingente capitale di beneficenza di cui sorvegliare l’amministrazione. Nei dati d’istruzione classica e tecnica supera 26 provincie.

Di mezzo a questo territorio, sulla grande strada centrale dell’Italia, sulla destra sponda dell’Adda, e propriamente sovra un’altura che si avanza a mo’ di penisola nel fiume là dove il suo letto è più largo, giace Lodi fra il 45°, 18’, 31” di latitudine settentrionale ed il 27°, 9’, 67” di longitudine orientale dall’isola del Ferro, a 79,40 m. sul livello del mare. Il clima è mite e meno incostante che nelle città contermini sia per la posizione sua fra l’Alpi e gli Appennini, sia per la vicinanza dell’Adda. Dista 33 chilometri a scirocco da Milano, 36 a maestro da Piacenza, circa altrettanti a greco da Pavia, e 18 a libeccio da Crema. Le sue mura della lunghezza di 3,700 metri, in gran parte antiche, cingono una superficie di 1,201,400 metri quadrati, sulla quale stanno 1178 case, con una popolazione (nel 1871) di 19,088 abitanti, dei quali 9,642 maschi e 9,446 femmine2.

Lodi presenta la figura d’un cuore aperto a ponente, ha belle strade di circonvallazione ed un bellissimo ponte sull’Adda, la quale or non sono molti anni da qui fino al Po era navigabile anche con grosse barche ed ora non lo è più che con leggere barche peschereccie. Quattro sono le porte che mettono alla città: Porta Palestro, Porta d’Adda e Porta Cremona, il cui bastione fino alla

  1. Ha un proprio consorzio, cioè la congregazione lodigiana di Muzza.
  2. La popolazione di Lodi andò sempre crescendo. Nel 1619 era di sole 9,865 anime; nel 1689 eran già 14,003; verso la metà del secolo XVIII erano circa 16,000. Secondo i dati anagrafici del 1876 la popolazione stabile sarebbe di 18,152 anime, la mobile di 637. Il comune colle parti ultimamente aggregate conta circa 26,000 abitanti.