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CAPO III


VICENDE STORICHE DI LODI

NELL’EVO MEDIO FINO ALLA DISTRUZIONE DELLA CITTÀ

OPERATA DAI MILANESI

(476-1158).


§ 1. — Il cristianesimo nel territorio lodigiano.


Il cristianesimo ha prodotto un mutamento troppo radicale in tutti i rapporti sociali perchè lo storico, sia pure civile e d’una minore città, possa ommettere quanto riflette le prime memorie di questo culto, anche qui, come tutt’altrove, reso fecondo dal sangue di martiri numerosissimi.

Vorrebbesi (e n’è antichissima la tradizione, autorizzata dal sesto concilio provinciale di Milano1, ed accolta da tutti gli scrittori di cose lodigiane) che primo S. Barnaba, discepolo degli Apostoli, predicasse fra noi il Vangelo, e che Lodi fino dalla prima metà del secolo III avesse suoi vescovi (e primo, dicono, un S. Malusio martire), novella prova dell’importanza che di quei tempi conservava tuttavia la nostra città. Tra i pastori della chiesa laudense si distinse per santità e dottrina il sesto (primo di cui si abbiano sicure memorie), S. Bassiano (377-415), degno amico del dottissimo e liberale pastore di Milano S. Ambrogio, e scelto poi dai Lodigiani per loro patrono; a lui intitolarono la cattedrale ch’egli aveva innalzata in onore degli Apostoli. Egli erasi unito all’amico per combattere gli eretici, non già col ferro e colla strage, sibbene colla parola e coll’esempio. Spese la maggior parte della sua vita in opere di carità, e la sua memoria rimase fino ai dì nostri cara al popolo, che non dimentica mai i benefizi ricevuti, come quella di un vero pastore cristiano. Questi primi vescovi, e i seguenti per molto tempo ancora, ebber campo d’esercitare la lor carità in que’ tempi luttuosissimi per l’Italia nostra, disertata da barbari d’ogni maniera ed angariata da inetti imperatori e da rapaci ministri.

Seguirono altri 73 vescovi, che anche fra noi furono dapprima eletti dal

popolo insieme col clero; più innanzi dal solo clero, e più tardi ancora dal ca-

  1. Defendente Lodi, Discorsi historici, p. 266.