Pagina:Lorenzo Mascheroni - Poesie edite ed inedite, Pavia, 1823.djvu/52

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     Al sol, del viver suo per pochi istanti
     200Fece tremando, e palpitando fede.

Folle chi altier sen va di ferree membra
     Ebbro di gioventù! Perchè nel corso
     Precorri il cervo, e ’l lupo al bosco sfidi,
     E l’orrido cinghial vinci a la pugna
     205Già t’ergi re degli animali. Intanto
     Famiglia di viventi entro tue carni.
     Te non veggente, e sotto la robusta
     Pelle, di te lieta si pasce, e beve
     Secura il sangue tuo tra fibra, e fibra.
     210Questo di vermi popolo infinito
     Ospite rose un di viscere vive.
     E tal di lor cui non appar di capo
     Certo vestigio, qual lo vedi, lungo
     Ben trenta spanne, intier si trasse a stento
     215Dai moltiplici error labirintei.
     Qual ne le coste si forò l’albergo
     Col sordo dente, e quale al cor si pose.
     Ne sol de l’uom, ma de gli armenti al campo
     Altri seguia le torme, e mentre l’erba
     220Tondea la mite agnella, alcun di loro