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128 FAVOLE

     Vita sì snella ed agile,
     Quando spuntò dall'onde.
Ma quel che manca a Venere,
     In sì rara beltade
     Vagamente s’accoppiano,
     Modestia e Dignitade.
A quell’azzurro circolo,
     Per cui le luci belle
     Brillan quai sul ceruleo
     Notturno ciel due stelle,
La credereste Pallade,
     Ma non guerrier furore
     Spira il soave e tenero
     Sguardo, ma grazia e amore,
Più spesso poi rassembraci,
     (Giacchè bellezza umana
     Mal puote a tanto giungere)
     La cacciatrice Diana;
Quando sul verde margine
     Adagia il lato stanco,
     Al mormorìo de’ zefiri,
     Co’ fidi cani al fianco.
Perchè quest’amorevoli
     Bestiole mansuete,
     Tanto fedeli agl’uomini,
     Sì buone, e sì discrete,
In cui dipinta mirasi
     Senz’arte la natura,
     Di Ninfa così amabile
     Sono delizia e cura,