Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu/249

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SELVA PRIMA


1

     O dolce servitú che liberasti
il cor d’ogni servizio basso e vile,
quando a sí bel servizio mi obbligasti
sciogliesti il cor da cento cure umíle!
O bella man, quando oggi mi legasti,
tu mi facesti libero e gentile!
Che benedetti sieno i primi nodi,
Amor, che mi legasti in tanti modi!

2

     O dolce e bel signore, in cui s’aduna
beltade e gentilezza, tal che eccede
ogni altra in altri, e poi tra lor ciascuna
il primo grado in la mia donna chiede!
Quant’è dolce e beata la Fortuna,
che servo a sí gentil signor mi diede;
e servo piú ch’alcun libero e degno,
servendo a tal, il cui servir è regno!

3

     Cosí, se l’una e l’altra ripa frena
il fiume, lieto il lento corso serva;
suave agli occhi l’onda chiara mena,
e i pesci nel quieto alveo conserva;
di vaghi fior la verde ripa piena
bagna, e cosí par lietamente serva;
sta nel cieco antro, indi preme e distilla
con dolce mormorio l’onda tranquilla: