Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.2, Laterza, 1914.djvu/126

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120 xii - rime spirituali

     Tu gli elementi a’ propri luoghi mandi,25
legandoli con tal proporzione,
che l’un dall’altro non disiunghi o spandi.
     Tra ’l foco e ’l ghiaccio fai cognazione,
cosí temperi insieme il molle e il duro:
o da te fatti contrari hanno unione.30
     Cosí non fugge piú leggiero e puro
il foco in alto, né giú il peso affonda
la terra in basso, sotto il centro oscuro.
     Per la tua provvidenzia fai s’infonda
l’anima in mezzo del gran corpo, donde35
in tutti i membri par poi si diffonda.
     Ciò che si muove, non si muove altronde
in sí bello animale; e tre nature
quest’anima gentile in sé nasconde.
     Le due piú degne, piú gentili e pure,40
da sé movendo, due gran cerchi fanno,
in se medesme ritornando pure,
     e intorno alla profonda mente vanno:
l’altra va dritta, mossa dall’amore
di far gli effetti, che da lei vita hanno.45
     E come muove sé questo motore,
movendo il cielo, il suo moto simiglia,
come le membra in mezzo al petto il core.
     Da te, primo Fattor, la vita piglia
ogni animale ancor di minor vita,50
benché piú vile: questa è pur tua famiglia.
     A questi dá la tua bontá infinita
curri leggier di puro foco adorni,
quando la terra e ’l ciel li chiama e invita.
     E di poi, adempiuti i mortal giorni,55
la tua benigna legge allor concede
che ’l curro ciascun monti, ed a te torni.
     Concedi, o Padre, l’alta e sacra sede
monti la mente, e vegga il vivo fonte,
fonte ver, bene onde ogni ben procede.60