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232 xv - canzoni a ballo

xxxii

Le sette allegrezze d’amore.


1

     Deh! state a udire, giovane e donzelle,
queste sette allegrezze ch’io vo’ dire,
divotamente, che son dolci e belle,
che Amore a chi lo serve fa sentire;
io dico a tutte quante, e prima a quelle
che son vaghe e gentili e in sul fiorire:
gustate ben queste allegrezze sante,
che Amor ve ne contenti tutte quante!

2

     Prima allegrezza, che conceda Amore,
si è mirar duo pietosi occhi fiso
(escene un vago, bel, dolce splendore),
veder mover la bocca un dolce riso,
le man, la gola e i modi pien d’onore,
l’andar che uscito par di paradiso,
ogni atto e movimento che si faccia;
e cosí prima un cor gentil s’allaccia.

3

     La seconda allegrezza, che Amor dona,
è quando hai grazia di toccar la mano
accortamente, ove si balla o suona,
o in altro modo strignerla pian piano;
e, mentre che si giuoca o si ragiona,
gittar certe parole e non invano;
toccare alquanto e strigner sopra i panni
in modo che chi è intorno se ne inganni.