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ii - elegia | 271 |
Fa’ almen, s’io moro, dell’estremo foco
le mie ossa infelici sieno estorte140
e poste in qualche abietto e picciol loco.
Non vi sia scritto chi della mia morte
fussi cagion, ché ti saria gravezza;
basta l’urna di fuor stampato porte:
«Troppo in lui amor, troppo in altrui145 durezza».