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v - canzoni a ballo 295

v

[Amante sventurato]


     Deh! udite un poco, amanti,
s’io son bene sventurato:
una donna m’ha legato,
or non vuole udir miei pianti.
     Una donna il cor m’ha tolto:
or non vuole e non mel rende:
hammi un laccio al core avvolto;
ella m’arde, ella m’incende;
quand’io grido, non m’intende;
quand’i’ piango, ella si ride;
non mi sana e non m’uccide,
tienmi pure in dolor tanti.
     È piú bella assai ch’un sole,
piú crudele è ch’un serpente;
suo’ be’ modi e sue parole
di piacer m’empion la mente;
quando ride, immantinente
tutto il ciel si rasserena;
questa bella mia sirena
fa morirmi co’ suo’ canti.
     Ecco l’ossa, ecco la carne,
ecco il cuore, ecco la vita;
o crudel, che vuoi tu farne?
Ecco l’anima smarrita.
Ché rinnuovi mia ferita
e del sangue mio se’ ingorda?
Questa bella aspida sorda
Chi verrá che me l’incanti?