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vi - canti carnascialeschi 315

iii

Canto di poveri che accattano per caritá.


     In questa vesta scura
andiam pel mondo errando,
la caritá gridando
che ’l ciel regge e misura.
     Guardate ’l nostro volto
per caritá distrutto.
Quando al buon tempo è còlto,
sempre mantiensi il frutto.
Chi dona e dona il tutto,
la caritá il misura.
     Un amoroso stato
di gentilezza è norma:
l’amante nell’amato
la caritá il trasforma;
colei c’ha a far, non dorma,
ché ’l buon tempo non dura.
     Donne, se voi vedete
che caritá ci regge,
perché sí crude sète
a questa nostra legge?
Chi ama, vede e legge
quel ben che dá natura.
     Questa rigida veste
quanti di fuor ne inganna!
O donne, state deste:
sempre non piove manna!
Tale altrui spesso inganna,
che di sé ha paura.
     Dunque, donne, pensate
amar sempre con fede,
acciò che poi troviate
dal ciel grazia e merzede:
chi mette in fallo il piede,
poi fa la faccia scura.