Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.2, Laterza, 1914.djvu/350

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344 nota


Questa edizione comprende 205 carte: da c. 2 a c. 111 le Rime, da c. 112 a 205 il «Commento di Lorenzo de’ Medici sopra alcuni de’ suoi sonetti». Seguono tre carte in fine n. n.: le prime due hanno la Correttione de gli errori, il registro e i segni tipografici; l’ultima bianca ha nel recto l’áncora aldina. Questa edizione è oggi divenuta assai rara; rarissima col foglio O quaderno, poiché la maggior parte degli esemplari che si conoscono mancano degli otto fogli del quad. O (cc. 105-112) sostituiti da quattro nuovi fogli (cc. 105-108). Cosicché gli esemplari, che hanno il f. O duerno, mancano di cinque canzoni a ballo, e per deliberato proposito, poiché le ballate ommesse da c. 108 a c. 112 sono fra le piú libere1. Un prezioso esemplare dell’aldina, che si trova nella Bibl. Marciana di Venezia, segnato col n. 46457, appartenne ad Apostolo Zeno e fu di sua mano in piú luoghi postillato2. L’insigne erudito veneziano si era occupato altra volta delle rime di Lorenzo de’ Medici a proposito di un codice appartenente alla biblioteca Foscarini, che è poi la famosa copia palatina della Raccolta aragonese (Pal. 204), inviatogli da Iacopo Facciolati, perché ne traesse lume intorno al raccoglitore. E lo Zeno riferendosi alla lettera proemiale, per lungo tempo attribuita, secondo la fede di un cod. riccardiano (2723), al Poliziano, e alle rime, per quanto adespote, accodate all’insigne raccolta, poté, con l’aiuto dell’aldina, stabilire che quella copiosa silloge di poesie antiche era stata messa insieme, per don Federico d’Aragona, da Lorenzo de’ Medici3. Solo piú tardi, e certo dopo d’aver postillato l’esemplare marciano, lo Zeno dovette acquistare il prezioso manoscritto delle rime di Lorenzo, scritto a Firenze da Giovanni Ugolini nel 1496, che è oggi il Marc. 243 cl. IX Ital. Infatti le «postille autografe», o meglio, le varianti segnate in margine dallo Zeno in fine della 1a Selva e in principio della 2a (da c. 81 r a c. 88 v) non sono tratte


  1. Cfr. Gamba, Serie dei testi di lingua, Venezia, 1839, p. 201; Razzolini e Bacchi della Lega, Bibliogr. dei testi di lingua, Bologna, Romagnoli, 1878, p. 228 sgg.; Renouard, Annales de l’imprimerie des Aldes, Paris, MDCCCXXV, 2a ediz., i, 390, n. 23.
  2. Il Gamba (op. e l. cit.) ricorda due esemplari marciani postillati dallo Zeno; ma la Bibl. di S. Marco non ne possiede ora che uno; un altro, postillato dal fratello Caterino, è nella libreria Melzi di Milano.
  3. L’autografo della lettera dello Zeno a Iacopo Facciolati, da Venezia 30 maggio 1742, è incollato in fine del cod. Palatino. Cfr. Zeno, Lettere, Venezia 1785, v, 335.