Pagina:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.2, Laterza, 1914.djvu/54

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48 x - altercazione

     I ben della nostr’anima vivente25
son divisi da’ savi in parte bina,
l’una razional, l’altra che sente.
     La ragion tiene in sé parte divina,
il senso comun è con gli animali,
e per due vie in questo si cammina.30
     La prima è che’ sensi tuoi sien tali
da far perfettamente il loro uffizio;
la seconda è i diletti sensuali.
     Qui Aristippo errò con van giudizio,
e qui pose la mira troppo bassa,35
pigliando d’esti l’uno e l’altro vizio.
     Alcuna spezie d’animal ne passa,
perché hanno certi sensi piú acuti,
che l’alma nostra infastidita e lassa.
     Sarieno adunque piú felici i bruti;40
ed oltr’a questo per gli acuti sensi
piú dispiacer che piacer sonsi avuti.
     S’egli è piú il mal che il ben, certo conviensi
che piú cose si gusti, odori e cerna
con dispiacer, né so qual ben compensi.45
     Diletti sensual son guerra eterna:
innanzi hanno un ardor che ’l cor distrugge;
sospizion gli accompagna e governa;
     poi pentimento, quando il piacer fugge;
e tanto dura questa voluttate50
quanto il cor, per l’ardor, disia e rugge;
     ché tanto dura la suavitate
del ber, quanto la sete il gusto invischia:
se quella manca, e tal felicitate.
     Nulla col suo contrario star s’arrischia:55
ben non è dunque, anzi piuttosto male,
dove dolor con voluttá si mischia.
     Qui s’assolve la parte sensuale,
e viensi all’altra, chi ben si rimembra,
piú bella, che detta è razionale.60