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Pagina:Lorenzoni Cadore 1907.djvu/44

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38 italia artistica

bio: l’angelo dipinto sur un balcone, che si conserva nel Museo di Pieve e la pala di S. Anna in Zoppè, nascosta e incoscientemente rovinata nel 1796, per salvarla dagli onori del Louvre. Angelo e Madonna sono orribilmente deturpati dal tempo e dalla passata incuria.

Cesare Vecellio ha, nella chiesa arcidiaconale, un grande quadro, rappresentante l'Ultima cena, ora posto in alto, sopra l’altare maggiore. Dietro lo stesso altare in una penombra dannosa s’erge appoggiato alla parete un tabernacolo di buona scuola cinquecentista con eleganti ornati su pietra e colonnine in verde antico e portelle di- pinte dal Palma Vecchio. Nella sacrestia inferiore sono disposte in una luce non buona una minuscola e negletta Deposizione del Palma Giovane, una Madonna con Santi di splendido colorito di scuola veneta attribuita al Catena, una copia di un gonfalone dipinto da Tiziano, fatta da Pomponio Amalteo: i Francesi portarono via la tela originale e, in compenso, lasciarono piantato sulla piazza di Pieve l’albero della libertà: per ultimo, quattro portelle di deteriorata scuola fiamminga. Nella casa canonica v’è un quadretto del Cima e uno di Zorzi Sirtico.

L’altra chiesa di Pieve è una cappella di stile gotico così artisticamente fortunata da servire, ora da polveriera, ora da cantina: anche oggi conserva le belle finestre murate fino a due terzi e l’inferriate rudi conficcate nei lobi dell’arco,