Pagina:Loti - Pescatori d'Islanda.djvu/104

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tranquilla, i piedi contro le ultime bragie, le mani raccolte sotto il grembiale. Ma dal principio della serata bisognava cominciare sempre qualche discorso con lei.

— Tu non mi dici niente, figlia mia, perchè mai? Nei miei tempi ho conosciuto fanciulle della tua età che sapevano cantare. Mi sembra che, se tu volessi parlare un poco, saremmo meno tristi tutti e due.

Allora Gaud raccontava delle notizie che aveva sapute in città, o diceva i nomi delle persone che incontrava lungo la strada, e raccontava infine dei fatti che non interessavano nè la nonna, nè lei, fermandosi a metà quando vedeva la povera vecchia addormentata.

Niente di niente, niente di giovanile, intorno a lei. La sua bellezza era per consumarsi, solitaria e sterile....

Il vento del mare, che agitava la sua lampada, si aggiungeva al rumore delle canne, e sentendolo, Gaud pensava dolorosamente a Yann. Durante le notti di spavento, in cui tutto era scatenato e urlante, ella pensava con più angoscia a lui. E poi sola, solissima, con quella nonna che dormiva, aveva paura qualche volta e guardava negli angoli oscuri, pensando ai marinai, suoi avi, che erano vissuti là, che erano morti al largo durante simili notti, e di cui le anime potevano ritornare; non si sentiva protetta dalla visita di quei morti, dalla presenza di quella donna così vecchia, che era quasi dei loro....

Tutt’a un tratto fremeva dalla testa ai piedi, sentendo partire dall’angolo del camino un piccolo filo di voce rotta, come soffocata sotto terra. Con un tono brioso e leggiero, che dava freddo all’anima, la voce cantava:

Per la pesca d’Islanda mio marito sta per partire
M'ha lasciata senza un soldo
Ma.... trala trala, la la....

Ed allora subiva quel genere particolare di terno e piv vocato dalla compagnia dei pazzi.