Pagina:Loti - Pescatori d'Islanda.djvu/119

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Capitolo Secondo.

.... Una sera egli si divertiva a ripeterle mille piccole cose che avevano fatto o che le erano successe dopo il loro primo incontro; le diceva perfino i vestiti che aveva messo e le feste a cui era andata.

Gaud l’ascoltava con grande sorpresa. Come faceva a sapere tutto ciò? Come immaginare che egli avrebbe fatto attenzione a tante cose e che le ricordasse tanto bene?

Egli sorrideva facendo il misterioso, e raccontava ancora tanti altri piccoli dettagli anche dei fatti che ella stessa aveva dimenticato. Ora senza interromperlo più lo lasciava dire, con un’estasi che la prendeva tutta; cominciava a comprendere: egli l’aveva amata per tutto quel tempo, ella era stata la sua costante preoccupazione! glielo confessava lui stesso!

E allora perchè l’aveva respinta sempre, perchè l’aveva fatta tanto soffrire? Sempre quel mistero che egli aveva promesso di chiarire ma di cui rifiutava sempre la spiegazione con quell’aria imbarazzata e quel principio di sorriso impenetrabile.


Capitolo Terzo.

Un bel giorno con la nonna Yvonne se ne andarono a Paimpol per comprare il vestito del matrimonio.

Gaud avrebbe potuto sceglierne uno tra i vestiti da signorina, che già aveva, ed aggiustarlo per la circostanza senza comprare nulla; ma Yann aveva voluto farle quel regalo ed ella non si era fatta molto pregare; avere un vestito regalatole da lui, pagato col danaro della sua pesca, le dava una gioia immensa, come già fosse sua moglie.

Essi lo scelsero nero, perchè Gaud era ancora in lutto. Ma Yann non trovava niente di bello fra le stoffe che