Pagina:Loti - Pescatori d'Islanda.djvu/127

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Gaos il pilota; Guermeur, Keraez, Yvon Duff, tutti quelli dell’antica Maria e che ora erano della Leopoldina, quattro ragazze di onore molto graziose, con le loro cuffie bianche, nuove alla moda, in forma di conca marina; e quattro giovanotti islandesi, ben piantati con dei begli occhi fieri.

Anche abbasso, ben inteso, si mangiava e si cucinava; tutta la coda del corteo vi si era ammassata in disordine, e le donne di cucina, prese a Paimpol solo per quel giorno, perdevano la testa davanti il grande camino ingombrato di padelle e di marmitte.

I genitori di Yann avrebbero voluto per il loro figlio una moglie più ricca; ma Gaud era conosciuta, ora, come una ragazza saggia e coraggiosa; e poi, a dispetto della sua povertà, era la più bella del paese ed essi si rallegravano a vedere quella coppia così bene assortita.

Il vecchio padre, allegro dopo la zuppa, diceva che quel matrimonio avrebbe regalato al mondo dei Gaos; quantunque non ne mancassero in Ploubazlanec!

E contando sulle dita, spiegava ad uno zio di Gaud, quanti ve ne erano; suo padre che era il più giovane di nove fratelli ne aveva avuto dodici, tutti sposati con delle cugine che a loro volta ne avevano avuti un numero anche rispettabile.

— Anche io ho sposato una Gaos, mia parente, e ne abbiamo fatti quattordici.

E all’idea di quella popolazione, si sentiva ringiovanire scotendo la sua bianca testa.

E ne aveva avuto di disagi per educare i suoi quattordici piccoli Gaos!

Anche il vicino Guermeur era in allegria e raccontava tante storielle graziose e tanti brutti tiri giuocati ai Cinesi, mentre prestava il servizio alla marina di guerra.

Ed i vecchi ridevano, seduti a tavola, ridevano con quel loro riso di buoni fanciulli.

Al di fuori il tempo diventava sempre più orribile; il