Pagina:Loti - Pescatori d'Islanda.djvu/35

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zonte qualche cosa d’impercettibile: Un piccolo fumo che saliva dalle acque come una coda microscopica, di un colore grigio, un poco più scuro di quello del cielo. Con i loro occhi abituati a sondare la profondità l’avevano presto visto.

— Un battello là basso!

— Credo — disse il comandante — sia un incrociatore ehe viene a fare la sua ronda...

Questo vago fumo portava ai pescatori notizie della Francia e — tra le altre — la lettera della vecchia nonna, scritta da una mano di fanciulla. Esso si avvicinò lentamente; ben presto si vide il suo guscio nero; era proprio l’incrociatore che veniva a fare un giro nei mari dell’ovest.

Nel medesimo tempo una leggiera brezza cominciava a muovere leggermente la superficie delle acque morte; essa tracciava sul lucente specchio dei disegni di un azzurro verde, che si allungavano come dei ventagli dove si ramificano in forma di polipi. Ciò succedeva molto presto con un fragore! era come un presagio di risveglio dall'opprimente torpore. Ed il cielo, sbarazzato dal suo velo, diventava chiaro, i vapori ricaduti sull’orizzonte si ammucchiavano in tumuli di ovatta grigia, formando come delle muraglie molli intorno al mare. — I due ghiacci senza fine tra i quali erano i pescatori — quelli di alto e quelli di basso — riprendevano la loro trasparenza. Il tempo cambiava ma troppo rapidamente. E dai differenti lati della grande estensione, arrivavano dei navigli di pescatori, tutti quelli della Francia che gironzavano in quei paraggi dei Bretoni e dei Normanni! Invece di lasciarsi trascinare verso la riva essi avevano tese le vele alla fresca brezza e sveltamente si avvicinavano. L'Islanda molto lontana, era anche apparsa come se volesse avvicinarsi con essi; mostrava però le sue grandi montagne di pietre nude.

L’incrociatore appena fermato fu circondato dagli Islan-<referenccs/>