Pagina:Loti - Pescatori d'Islanda.djvu/46

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Un piccolo muro crollante, disegnava intorno un recinto che chiudeva delle croci. E tutto era dello stesso colore la cappela, gli alberi, le tombe; il luogo intero sembrava uniformemente abbronzato, roso dal vento di mare; Un medesimo licheno grigiastro, con le sue macchie d’un giallo pallido di zolfo, copriva le pietre, i rami nodosi, ed i santi in granito immobili nelle nicchie del muro.

Sopra una di queste croci di legno, un nome era scritto, un nome in grosse lettere: Gaos. — Gaos Joèl, 80 anni, il nonno di lui!

Il mare non aveva voluto questo vecchio marinaio. Del resto molti parenti di Yann dovevano dormire in quel recinto: avrebbe dovuto aspettarselo; ciò nonostante quei nome letto su la tomba le fece un’impressione assai penosa.

Entrò sotto questo portico antico, piccolo, tinto di calce bianca per pregare; ma si arrestò subito con un più forte stringimento di cuore. Gaos! ancora questo nome inciso su una delle placche funerarie che ricordano i morti fuori del focolare domestico e lesse questa iscrizione:

In memoria di Gaos Giovanni Luigi
di 24 anni, marinaio a bordo della
Margherita, scomparso in Islanda
il 3 agosto 1877.
Che riposi in pace!

L’Islanda, sempre l'Islanda! — Dapertutto — in questa cappella erano inchiodate altre placche in legno, con dei nomi di marinai morti. Si trovava nel sepolcro dei naufragati di Pors-Even ed ella rimpianse di essere venuta, presa da un vero presentimento. A Paimpol, nella chiesa, aveva visto delle iscrizioni simili; ma qui, in questo villaggio era più piccolo, più consumato, più selvaggio il sepolcro vuoto dei pescatori d’Islanda. Vi era, da ogni lato, un banco di granito, per le vedove, per le