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Pagina:Lu rebellamentu di Sichilia - Palermo (1882).djvu/118

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  1. Effichi, e fici: le congiunzioni, i segnacasi, gli articoli con lettere raddoppiate o senza occorrono spesso unite alle voci che seguono.
  2. Alle parole Re Carlu la citazione dell'Amari fa seguire il P (primo) [Appendice alla Guerra del Vespro Pal. 1842, pag. 292]; ma dobbiamo notare che nel codice il titolo è in rosso, e finisce contro Re Carlu. Il P seguito da uno scorbio è in nero, e aggiunto da mano posteriore. Questa circostanza potrebbe servire di bussola per precisare l'epoca in cui il codice fu scritto, cioè poco dopo la guerra del vespro dal 1282 al 1289 prima della morte dell'Angioino. Assunto al trono il figlio, principe di Salerno col titolo di Carlo II, (1289) gli scrittori contemporanei cominciarono a dare al padre il titolo di Carlo I, per distinguerlo dal figlio. Or la cronaca, se fosse stata scritta regnando Carlo II, o dopo, cioè negli ultimi anni del secolo XIII, o, come dicono taluni, nei primi anni del secolo XIV, nel titolo di essa ed in tutto il contesto probabilmente non si sarebbe scritto il nome di Carlo senza l'aggiunta del I.
    Questa considerazione sarebbe rinforzata dai fatti della Cronaca che cominciano dall'anno 1279 e finiscono al 1282 quando Re Carlo fuggì di Sicilia, incalzato dalle armi aragonesi; nè v'ha un motto o un richiamo qualunque alle gravissime lotte sostenute dagli Angioini per quattro lustri dal 1282 al 1302 per riacquistare l'isola.

Pubblicando il presente codice abbiamo dovuto confrontarlo col codice Vaticano, colla Leggenda mo-