Pagina:Luchini - Il problema dei diritti della donna, Sansoni, Firenze, 1877.djvu/27

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la beatrice dell’alighieri 13


Non è neppure la oziosa gentildonna dei castelli feudali. E un tipo nuovo che li compendia tutti nella parte migliore, che la poesia e l’arte irradiano di nuova luce.

Questo nuovo ideale della donna fu salutato dal più grande dei nostri poeti; ed egli lo incarnò in quella gentile, che come molte di voi, cortesi uditrici, fu battezzata al fonte di S. Giovanni.

Volete udire, o signore, tutta la bellezza e sentire, voi che avete intelletto d’amore, la dolcezza e la potenza del nuovo sentimento? Basteranno poche paroledelia Vita Nuova, quando Dante ci spiega come componesse quel maraviglioso sonetto: Tanto gentile ecc. La prosa che lo precede è anche più bella del sonetto. «Questa gentilissima donna, egli dice, di cui ragionato è nelle precedenti parole, venne in tanta grazia delle genti che quando passava per via le persone correano per vederla; onde mirabile letizia me ne giungea. E quando ella fosse presso ad alcuno, tanta onestà venia nel cuore di quello, ch’egli non ardiva levare gli occhi nè rispondere al suo saluto; e di questo molti come esperti mi potrebbero testimoniare a chi noi credesse.

«Ella coronata e vestita di umiltà si andava, nulla gloria mostrando di ciò che ella vedeva ed udiva. Dicevano molti, poiché passata era: questa non è femmina, anzi è uno dei bellissimi angioli del cielo. Ed altri dicevano: Questa è una maraviglia: che benedetto sia lo Signore che sì mirabilmente sa operare! Io dico che ella si mostrava sì gentile e sì piena di tutti i piaceri, che quelli che la miravano comprende devano in loro una dolcezza onesta e soave tanto che ridire non la sapevano; nè alcuno era, il quale po-