Pagina:Lucifero (Mario Rapisardi).djvu/269

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canto decimoterzo

355Vita è cosa del ciel; se dono alcuno
Vuoi che da te, vecchio feroce, accolga,
Dammi il rogo, o la scure. Odi l’estrema
Voce di Dio: rassegnati e perdona;




Comparve
Pallido, immoto, macilente un frate
Sovra la soglia:

(pag. 262)


Già perdonando incominciasti.
                                     — Ardisci
360Rammemorar la mia viltà? la fonte
D’ogni sciagura mia? Male incomincia



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