Concitato avvíossi. Alto un saluto
Echeggiò l’antro, e dalle cose intorno
Misteríosa un’armonia si desta:
Ei viene, egli s’avanza; 510Ha in cor la luce, l’avvenir sugli occhi;
Non firmamenti o bàratri,
Ma le tende dell’uom son la sua stanza.
Sorgete a lui d’intorno,
O sepolti nell’ira; e voi, che fate 515Traffico di terreni odj, dal vostro
Usurpato soggiorno
Levatevi! Tremate
Dalla cortina dei venduti altari,
Voi che potenti di menzogne, il foco 520Del dissidio apprendete, e al reo costume
Delle plebi insensate
Esca porgete, ed affilate acciari.
Raggio non ha di lume
La mente vostra, e non ha tetto o loco 525Per voi la terra, ancor che vasta. O fieri
Mastri d’insidie, o neri
Viventi covi di serpenti, o mostri
D’error pasciuti e d’uman sangue ingordi,
Ministri d’ira, apostoli d’errore, 530A terra alfin; costui che viene è Amore!
Ei viene, egli s’avanza;
Ha in cor la luce, l’avvenir sugli occhi;
Non firmamenti o bàratri,
Ma le tende dell’uom son la sua stanza!
535O derelitti e miseri
Figli devoti a povertà, rejetti