Con murmure maggior nasce il suo fremito.
In oltre nè sì molli, nè sì dense,
Come i sassi, e le travi, esser non ponno
Le nubi; nè sì molli, nè sì rare, 155Come le nebbie mattutine, o i fumi
Volanti; poichè o dal gran pondo a terra
Spinte cader dovrian, qual cade appunto
Ogni trave, ogni sasso; o dileguarsi,
Come il fumo, e la nebbia, e in sè raccorre 160Non potrian fredde nevi, e dure grandini.
Scorre il tuono eziandio sulle diffuse
Onde aeree del mondo; in quella guisa
Che la vela talor tesa negli ampli
Teatri strepitar suole agitata 165Tra l’antenne, e le travi; e spesso in mezzo
Squarciata dal soffiar d’Euro protervo
Freme, e de’ fogli il fragil suono imita.
Che tuoni esserci ancor di questa sorte
Ben conoscer si puote, allor che il vento 170Sbatte o i fogli volanti, o le sospese
Vesti; poichè talvolta anco succede,
Che non tanto fra lor testa per testa
Possano urtarsi le contrarie nubi,
Quanto scorrer di fianco, e con avverso 175Moto rader del corpo il lungo tratto;
Onde poscia il lor tuono arido terga
L’orecchie, e molto duri, infin ch’ei possa