Pagina:Lucrezio e Fedro.djvu/183

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Lib. I. Fav. XVI. e XVII. 169

     Ei però non s’affretta, e al Vecchio chiede,
     Se doppia soma il vincitor gl’imponga?
     10No, gli risponde il Vecchio. E che m’importa,
     Di aver nuovo padron, s’ugual n’ho il peso?


FAVOLA   XVI.

Il Cervo e la Pecora.

IN prestito chiedendo uom frodolento,
     S’offra mallevador simile a lui,
     Anzi ch’assicurarti, ordisce inganno.
          * Con sicurtà del Lupo, ad una Pecora,
     5Un moggio di frumento il Cervo chiese.
     Essa che inganno teme: suole il Lupo
     Rapir, risponde, e ratto girne altrove:
     E tu del pari a gli occhj altrui t’involi.
     Se in giudicio a chiamarvi un dì costretta
     10Verrà ch’io sia; dove dovrò cercarvi?


FAVOLA   XVII.

La Pecora, il Cane e il Lupo.

PEna incontra chi tesse ai buoni inganno.
        * D’aver dato in prestanza un Cane infinse
     A la Pecora un pane, e a lei lo chiese.