Pagina:Lucrezio e Fedro I.djvu/184

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156 di Tito Lucrezio Lib. III.

     Sta vibrando, tre lingue, a te piacesse
     Di tagliar con la spada in varie parti
     La lunga coda sua, veder potresti,
     Che ciascuna per se di fresco incisa
     965S’attorce, e sparge di veleno il suolo,
     E con la bocca egli medesmo indietro
     Cerca la prima parte, e ’l dente crudo
     Vi ficca in guisa, che pe ’l duolo acerbo
     Cruciata l’impiaga, e con l’ardente
     970Morso l’opprime. Or direm noi, che in tutte
     Quelle minime parti un’Alma intiera
     Si trova? Ma da ciò segue, che molte
     Anime siano in un sol corpo unite:
     Dunque divisa è pur quella, che sola
     975Fu prima, onde mortale, e l’alma, e ’l corpo
     Stimar si dee, giacchè ugualmente entrambi
     Possono in varie parti esser divisi.
Se l’alma in oltre è per natura eterna,
     E nel corpo a chi nasce occultamente
     980Penetra, e per qual causa altri non puote
     Rammemorarsi i secoli trascorsi,
     Nè delle cose da lui fatte alcuno
     Vestigio ritener? poichè se tanto
     La virtù della mente in noi si cangia,
     985Che resti affatto ogni memoria estinta
     Delle cose operate, al creder mio,
     Ciò dalla morte omai lungi non erra,